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In occasione dei duecentocinquanta anni dalla morte di Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770), le Gallerie d'Italia ospitano la prima mostra milanese interamente dedicata al grande pittore del settanta opere tra quelle del Tiepolo e di importanti artisti suoi contemporanei (tra cui i veneti Antonio Pellegrini, Giovanni Battista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il lombardo Paolo Pagani) e ripercorre la vicenda artistica del maestro veneziano. Pittore amatissimo e stimato non solo in Italia, Tiepolo vantò committenze a Milano, sotto il dominio asburgico; alla corte di Desdra dove l'amico filosofo, letterato e conoscitore Francesco Algarotti, suo strenuo sostenitore e ammiratore, svolgeva il ruolo del consigliere di Augusto III; e infine in Spagna, sotto l'ala del sovrano Carlo III Borbone. Aprono il volume i saggi di: Fabrizio Magani "Fatica grande certamente, ma per tal opera ci vuol coraggio" Cinquant'anni di carriera di Giambattista Tiepolo; Alessandro Morandotti Tiepolo e Milano, prove generali per l'affermazione in Europa; Andrés Úbeda de los Cobos Dn Juan Batta. Tiepolo inv. et pinx La bottega dei Tiepolo in Spagna; Fernando Mazzocca Da Hayez a Tito e da Selvatico a Molmenti, La controversa riscoperta di Tiepolo nella pittura. Le sezioni della mostra e del catalogo ripercorrono le fasi della vita di Tiepolo e si segue così, lungo il percorso espositivo, la messa a punto progressiva del suo repertorio di inventore di iconografie senza uguali, e si apprezzano le sue scelte di stile, maturate grazie allo studio dei classici della tradizione veneziana (Tintoretto e Veronese tra i primi) e al confronto con i talenti a lui contemporanei, da Piazzetta a Pellegrini.